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<p class=ql-align-justify>Grande protagonista della prima giornata degli <strong>Juniores regionali élite</strong> è stata la <strong>Pietà</strong>, neopromossa in questa categoria e capace di partire con una vittoria per 1-0 sul campo della Lastrigiana, club di assoluto blasone e campione in carica del Torneo Regionale. Di questa partenza indimenticabile abbiamo parlato con il tecnico della Pietà <strong>Marco Zambello</strong>, analizzando insieme a lui il campionato che la sua squadra affronterà da qui ai prossimi mesi:</p><p class=ql-align-justify><strong>Difficile immaginare un esordio migliore nel campionato Juniores élite: ci racconti le emozioni della vittoria sul campo della Lastrigiana?</strong></p><p class=ql-align-justify>Parto col dire che c'era tanto entusiasmo e tanta attesa per questa partita, è più di un mese che ci alleniamo e non vedevamo l'ora di scendere in campo. Ovviamente si respirava un po' di tensione, dato che per molti ragazzi si tratta di un campionato totalmente nuovo. È stato emozionante vincere una partita tanto sofferta, sul campo di una squadra che secondo me lotterà per le posizioni di alta classifica. La Lastrigiana gioca molto bene e ha delle individualità importanti, si vede che ha esperienza in questa categoria e lo scudetto di due anni fa ne è la dimostrazione. Siamo dunque felici, ma la testa è già a sabato prossimo.</p><p class=ql-align-justify><strong>Il livello è talmente alto che ogni sabato i valori s'azzerano e tutto può accadere: come si gestisce l'entusiasmo dopo una vittoria del genere?</strong></p><p class=ql-align-justify>I valori sono altissimi e ogni partita fa storia a sé. È quindi importante festeggiare le vittorie e analizzare le partite, prendendo le cose positive anche dalle sconfitte, ma a partire dal lunedì bisogna resettare e proiettarsi all'impegno successivo. Ogni settimana lavoreremo per incrementare ciò che abbiamo fatto di buono, e per colmare eventuali carenze individuali e corali. Vogliamo goderci ogni risultato, a partire da quello di sabato, ma senza mai abbassare la tensione. </p><p class=ql-align-justify><strong>Siete ripartiti da Giraldi, match winner della gara di sabato, e da altri protagonisti del titolo conquistato l'anno scorso, ma anche da qualche calciatore nuovo. Com'è stata costruita la rosa 2025/2026? </strong></p><p class=ql-align-justify>Abbiamo confermato diversi ragazzi dall'anno scorso, sia in quota che fuori quota, principalmente nei reparti più importanti. Era necessario mantenere una base formata da calciatori di alto livello, ma al contempo abbiamo cercato di inserire profili validi e funzionali laddove mancassero. È stato fatto un lavoro di prospettiva, ingaggiando ragazzi del 2008 che potranno rivelarsi utili anche in vista della prossima stagione. Tutti hanno bisogno di tempo per crescere e migliorare, ma sono molto contento di com'è stata costruita la rosa. </p><p class=ql-align-justify><strong>Prestissimo per farsi un'idea precisa ma, a primo impatto, quante e quali differenze hai avvertito rispetto al campionato dell'anno scorso? I metodi di lavoro durante la settimana sono cambiati e, nel caso, in che modo?</strong></p><p class=ql-align-justify>Ritengo che la differenza principale risieda nel ritmo dei singoli e nei movimenti delle squadre, che fanno tante rotazioni a centrocampo e in attacco lavorando molto velocemente sulle catene, il tutto con un livello qualitativo altissimo. Il nostro lavoro settimanale si basa sulla prevenzione di certe strutture di gioco degli avversari, ma anche sulla costruzione di quante più soluzioni possibile in fase di costruzione e ripartenza.</p><p class=ql-align-justify><strong>Dopo la doppia promozione dai provinciali agli élite la Floriagafir, ne abbiamo parlato spesso, si è stabilizzata in questa categoria, di fatto senza mai doversi preoccupare della lotta salvezza. Per voi che avete fatto il medesimo percorso, al primo anno negli élite l'obiettivo è lo stesso?</strong></p><p class=ql-align-justify>Approcciamo questo campionato con umiltà, ma anche con la voglia di lottare con le unghie e con i denti al fine di mantenere la categoria. Come ogni anno partiamo senza porci obiettivi precisi, sarà poi il percorso a dirci dove possiamo arrivare un po' come accaduto nella scorsa stagione. Chiaramente il livello è più alto, ma ci teniamo a competere per rimanere negli élite: la società sta spendendo tante risorse e merita di avere le categorie più importanti a livello giovanile.</p><p class=ql-align-justify><strong>Giulio Dispensieri</strong></p>