CAMPIONATO GIOVANISSIMI B PROV. FIRENZE MERITO

17ª giornata
06/01/2018

SCANDICCI

SESTESE
2-0
I COMMENTI


SCANDICCI: Bruni, Pecchioli, Gianassi, Alecce, Faralli, Coveri, Giannini, Galli, Ongaro, Olivieri, Hoxhaj.
A DISPOSIZIONE: Giordano, Bruno, Monnetti, Rossi, Mori, Matteuzzi, Paci.
ALLENATORE: Luca Magnani.
SESTESE: Stefani, Bilardi, Mazzoli, Guerrini, Kapidani, Salliu, Sarti, Amendola, Saitta, Ciotola, Corti.
A DISPOSIZIONE: Giusti, De Ferdinando, Angiolini, Pizzuto, Travaglini.
ALLENATORE: Giovanni Augusti.
ARBITRO: Scortecci di Firenze.
RETI: 46' Coveri, 72' Ongaro.

Non è stata una befana generosa quella che transitando nel pomeriggio del 6 gennaio sul sintetico del Bartolozzi, ha portato in dono alla super corazzata Scandicci i tre preziosissimi punti che permettono alla formazione guidata da Luca Magnani di superare la Sestese in quello che era, a giusta ragione, considerato il big match del primo week end del 2018, mantenere l'imbattibilità stagionale, inanellare il quattordicesimo successo su quindici gare ufficiali disputati finora e mettere fra sé e i rosso blu di mister Gianni Augusti ben nove lunghezze di distacco. Una capolista matura sia sotto il profilo tecnico che caratteriale, la vittoria di tappa, se l'è ampiamente meritata. Quando ci si trova di fronte un avversario altrettanto ben preparato e desideroso di far bene, per vincere occorre disputare la cosiddetta 'partita perfetta' e lo Scandicci, come vedremo analizzandone i temi tattici, questo ha fatto. Al termine di settanta minuti sostanzialmente equilibrati e decisi dalla minuziosa cura, da parte di mister Magnani, di ogni dettaglio nelle tre fasi di gioco, se da un lato la Sestese può recriminare in occasione di un atterramento sospetto all'interno dei sedici metri azzurri che ha fatto gridare al penalty ma che l'arbitro Scortecci ha giudicato regolare e mordersi le mani per l'occasionissima gettata alle ortiche nei minuti di recupero che avrebbe potuto regalarle almeno un punto, dall'altro mister Augusti non può ritenersi soddisfatto del gioco espresso nell'occasione dai suoi ragazzi. Merito di un solido Scandicci, certo, ma anche demerito di una Sestese piuttosto lenta ed impacciata in fase d'impostazione che quasi mai ha saputo cambiare passo ed impegnare severamente né l'impenetrabile quartetto arretrato dei blues, né l'estremo difensore Michelangelo Bruni. Luca Magnani, dal canto suo, ha dato a molti suoi colleghi una lezione di calcio che, spesso, si tende a dimenticare. Per vincere bisogna segnare un gol in più dell'avversario, questo è vero, ma i grandi successi si costruiscono sin dalla fase difensiva. 'Primo, non prenderle', insomma, ma sempre e comunque con stile, oltre che con grinta e solidità. Gli esterni bassi Gianassi e Pecchioli e l'impermeabile coppia centrale formata da Coveri e Faralli, mai come in questa circostanza sono risultati decisivi. Anche se lo Scandicci, in mezzo al campo, usufruendo della verve mostrata in cabina di regia da Simone Galli, sempre ottimamente supportato dall'inventiva e dai guizzi improvvisi di Gregorio Giannini e dal mix di sicurezza e piedi buoni del quale è dotato Lapo Alecce, detta i ritmi della manovra, i ragazzi di Augusti si oppongono da par loro grazie alle buone doti in fase di palleggio di Salliu ma soprattutto, alla superlativa prova in fase d'interdizione di Amendola che, schierato davanti alla difesa, funge, spesso con successo, da primo argine frangiflutti. I problemi più evidenti, la Sestese li mostra quando si tratta d'impostare il gioco allargandolo sulle corsie laterali. Giulio Corti a sinistra e Christian Sarti a destra, lo sanno bene gli addetti ai lavori, sono due esterni offensivi dotati non solo di buona qualità ma anche di grande velocità di base e senso del gol ed è proprio ponendo un argine a questa fondamentale fase del gioco che Magnani pone un freno non indifferente alla manovra rosso blu. Pecchioli e Gianassi sono pressoché perfetti in chiusura, tant'è che, a metà del primo tempo, tentando forse di creare un po' di confusione tattica, Augusti decide d'invertire i poli dando vita, però, alla sempre esatta regola matematica che recita: 'Invertendo i fattori il risultato non cambia'. Trovando pochi sbocchi in fase offensiva, anche il talentuoso Ciotola ed il sempre insidioso Saitta hanno pochi palloni giocabili e nelle rare circostanze in cui riescono a venirne in possesso, sono costretti a cozzare non solo contro il muro eretto dal duo Faralli - Coveri ma anche sulle chiusure di un puntualissimo Pecchioli che, dimostrando grande intelligenza tattica, va spesso al raddoppio di marcatura chiudendo con estrema precisione le diagonali difensive. Trovano, invece, qualche varco in più gli esterni d'attacco dei blues. Grendi Hoxhaj a destra e Francesco Olivieri a sinistra spingono con continuità mettendo in difficoltà sia Bilardi sia Mazzoli ma anche per loro, nella prima metà del primo tempo, non è facile arrivare alla conclusione. Anche la coppia centrale rosso blu composta da Kapidani e Guerrini, infatti, si dimostra forte e concentrata e così, il taccuino del cronista, almeno per una ventina di minuti, resta desolatamente bianco. L'unico lampo che caratterizza il primo tempo lo si vede quando il centrattacco Ongaro, bravo a svariare su tutto il fronte offensivo e a non dare, di conseguenza, veri e propri punti di riferimento ai difensori avversari, riesce ad aprirsi un varco sul settore di sinistra, giungere sul fondo e rimettere verso il centro un preciso pallone che arriva, al limite dei sedici metri rosso blu, sui piedi di Galli. La battuta a rete proposta dal numero otto azzurro è piuttosto potente ma anche centrale e di facile lettura per l'estremo ospite Stefani che, pur con qualche affanno, respinge di pugno allontanando la minaccia. Tutto questo accade quando il cronometro ha da poco iniziato a percorrere il ventiseiesimo giro e questa resta anche l'unica macchia d'inchiostro lasciata sulla carta da un primo tempo tatticamente interessante ma persino più avaro di Zio Paperone. Le primissime fasi della ripresa sembrano ricalcare in fotocopia quanto accaduto nei primi trenta minuti ed è allo scoccare del 46' che un concentrato di bravura ed intelligenza tattica dei blues ma anche d'ingenuità da parte della retroguardia ospite, da vita all'episodio che cambia il volto del match. Corner da destra battuto col contagiri da Alecce, palla che spiove sul secondo palo, intelligente sponda aerea di Ongaro che sorprende la difesa rosso blu e puntuale tocco sottomisura da parte di Pippo Coveri che scavalcando abilmente Stefani, porta lo Scandicci in vantaggio. La necessità, da parte della Sestese, di provare a rientrare in partita il prima possibile, gioca un brutto scherzo ai ragazzi di Augusti che commettono diversi errori in fase d'impostazione facilitando il compito ad uno Scandicci ancor più intraprendente che nei minuti successivi, sfruttando gli spazi che inevitabilmente si aprono nella retroguardia rosso blu, va vicinissimo al raddoppio in un paio di occasioni. Al 56' un intervento falloso di Bilardi sull'inarrestabile Gianassi frutta allo Scandicci un calcio piazzato dalla sinistra che Alecce taglia ottimamente verso il centro dell'area pescando Olivieri. La chance è ottima. Non lo è altrettanto l'aggancio da parte del numero dieci che non riuscendo a controllare accuratamente la sfera, se la lascia scivolare oltre la linea di fondo. Ben più pericolosa è la ripartenza orchestrata dai ragazzi di Magnani al 62' quando Alecce, dopo aver recuperato un importante pallone nei pressi della propria area, lo smista sul neo entrato Paci che, a sua volta, effettua un grandissimo lancio in profondità calamitando la palla sui piedi di Ongaro. Il centrattacco scandiccese, dopo averla ottimamente addomesticata, punta l'area di rigore ma dopo esservi entrato, vistosi sbarrato il passo dal provvidenziale recupero del generoso Guerrini, effettua una brusca sterzata eludendo l'intervento dell'avversario e servendo poi l'accorrente Paci che nel frattempo, avendo seguito intelligentemente l'azione, giunge a rimorchio. Il numero diciotto azzurro si ritrova a tu per tu con Stefani ma al momento di chiudere a rete, sbaglia in maniera incredibile non trovando lo specchio della porta. La gara resta, così, in equilibrio e gli ultimi minuti di gioco assumono i contorni di un giallo d'altri tempi. Al 65' la Sestese reclama il rigore per un intervento ai limiti della regolarità da parte di un difensore dello Scandicci su un attaccante rosso blu. L'arbitro Scortecci, però, lascia correre scatenando le proteste dei sostenitori sestesi. Si arriva così alle soglie della sempre insidiosa 'Zona Cesarini' che, come nella migliore tradizione, si rivela decisiva. Al 72' la Sestese ci riprova. Bilardi è bravo a recuperare con caparbietà un pallone sul settore destro del proprio attacco e poi, dopo essere giunto sul fondo, a tagliare verso il centro dell'area un bel traversone che dopo aver attraversato tutta la luce della porta difesa da Bruni, giunge sul secondo palo, dove, nel frattempo, si è piazzato Travaglini. L'attaccante ospite indirizza a rete da due passi anticipando i difensori. Stavolta Bruni è fuori causa ma ci pensa un provvidenziale Faralli a salvare la propria porta respingendo sulla linea un pallone altrimenti destinato a gonfiare la rete. Il fronte del gioco si ribalta immediatamente e un bel lancio in profondità smarca Ongaro. Davanti al numero nove di casa si apre un'autentica autostrada che il bomber percorre a tutto gas, presentandosi poi davanti a Stefani e realizzando con estrema freddezza, grazie ad un chirurgico rasoterra, il punto del raddoppio che fa calare il sipario sul match e fa volare lo Scandicci in paradiso.

CAMPIONANDO MVP

Ottima, nello Scandicci, la prove offerte dall'intero pacchetto arretrato, dai centrocampisti Giannini e Galli, dagli attaccanti Ongaro e Olivieri e dal neo entrato Pietro Paci. Nella Sestese da segnalare l'ottima partita disputata dall'esterno difensivo di scuola DLF Firenze Loris Bilardi, dal centrale di difesa Guerrini e dal centrocampista Amendola.

Difficile, almeno a nostro giudizio, dire se, in occasione dell'episodio da moviola in area scandiccese, l'arbitro Scortecci abbia preso la giusta decisione. Per il resto, direzione di gara più che sufficiente la sua.

Nico Morali


Commento di : nicofico




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